IL RIGASSIFICATORE DI PANIGAGLIA A CONFRONTO
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Analizzando la documentazione tecnica e le
analisi fatte per gli altri rigassificatori viene il sospetto, ma dovremmo dire
la certezza, che i rischi sono stati esageratamente sottostimati nel caso di
Panigaglia con il solo scopo di poter giustificare la presenza di tale
impianto, costruito in mezzo a due paesi distanti meno di 500 metri da esso:
·
Nella notifica pubblica relativa all’impianto di
Rovigo, ubicato in mezzo al mare e distante oltre 15 km dai centri
abitati, per quanto riguarda le aree esterne allo stabilimento, in caso di
rilascio di gas naturale è indicato che, tra le altre prescrizioni, è opportuno
“non alimentare scintille o fiamme”, “interrompere erogazione
elettrica”, “rimanere in ascolto via radio e/o TV e/o altoparlanti”,
“non lasciarsi prendere dal panico o dall'angoscia di fare qualcosa: la
distanza dai punti di pericolo è tale che si può aspettare di conoscere
esattamente cosa sta succedendo prima di prendere decisioni affrettate,
attendendo le segnalazioni da parte degli organi competenti che indicheranno il
comportamento da seguire”. I centri abitati limitrofi all’impianto di
Panigaglia non sono distanti 15 km ma sono ubicati a meno di 500 metri!
·
Nella notifica pubblica relativa all’impianto
della nave rigassificatrice attualmente ormeggiata a Piombino, per
quanto riguarda le aree esterne allo stabilimento, in caso di rilascio di gas
naturale, tra le altre prescrizioni, è opportuno che la popolazione interessata
“non usi apparecchi che possano formare scintille”, “disattivi
l’impianto elettrico”, “interrompa l’erogazione di gas“, “si
mantenga sintonizzata a radio (alimentata a batterie)”
·
Nella notifica pubblica relativa all’impianto di
Panigaglia, nei quattro scenari incidentali considerati vengono
individuate aree di rischio esterne allo stabilimento di poche decine di metri:
o Scenario
1 “Le zone interessate dall’evento incidentale sono il pontile dello
stabilimento e l’area di mare antistante, quindi non risultano interessate zone
con attività o abitazioni che prevedano la presenza continuativa di persone.”
o
Scenari 2 e 3 “Le zone all’esterno dello
stabilimento interessate dall’evento incidentale sono a Nord-Ovest in aree non
accessibili alla popolazione e a Ovest, Sud e Sud-Ovest dove sono inclusi
alcuni tratti della SP 530 che costeggia lo stabilimento e aree che risalgono
lungo le pendici antistanti della baia di Panigaglia dove non sono presenti ne
abitazioni private né attività che implicano una presenza continuativa della
popolazione.”
o
Scenario 4 “Le zone all’esterno dello
stabilimento interessate dall’evento incidentale sono a Nord-Ovest in aree non
accessibili alla popolazione e a Ovest, Sud e Sud-Ovest dove non sono presenti
ne abitazioni private né attività che implicano una presenza continuativa della
popolazione. Essendo il rilascio delle pompe di invio GNL ai vaporizzatori si
può affermare che la dispersione dei vapori infiammabili (Flash-fire) è ancora
nella fase pesante e quindi interessa zone di impianto a bassa quota per cui
non è in grado, data la morfologia della baia di Panigaglia in cui è situato
l’impianto, di risalire la collina fino alla Strada Provinciale.”
·
Nella notifica pubblica relativa all’impianto di
Panigaglia, l’unica prescrizione prevista per la popolazione è “Comunicazioni
dal Sindaco di Porto Venere alla popolazione residente nelle aree a rischio per
informare dell’evento incidentale in corso ed eventualmente per diramare
l’ordine di ‘rifugio al chiuso’.”
Analizziamo adesso nel dettaglio le informazioni pubblicate in diversi
documenti ufficiali relativi alla nave rigassificatrice di Livorno OLT Offshore
LNG Toscana S.p.A.
Premesso che:
·
la direttiva SEVESO, per gli stabilimenti come
quelli di Livorno e di Panigaglia, prevede da parte del gestore dello
stabilimento l’elaborazione di un’analisi dei rischi e definisce tre zone a
rischio:
o
Prima Zona o di “sicuro impatto” (soglia
elevata letalità), immediatamente adiacente allo stabilimento,
caratterizzata da effetti comportanti una elevata letalità per le persone;
o
Seconda zona o “di danno” (soglia lesioni
irreversibili), esterna alla prima, caratterizzata da possibili danni,
anche gravi e irreversibili, per le persone che non assumono le corrette misure
di autoprotezione e da possibili danni anche letali per persone più
vulnerabili, come i minori e gli anziani;
o
Terza zona o “di attenzione”, caratterizzata
dal possibile verificarsi di danni generalmente non gravi anche per i soggetti
particolarmente vulnerabili oppure da reazioni fisiologiche che possono
determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche di
ordine pubblico.
·
OLT Offshore LNG Toscana S.p.A. ha commissionato
l’elaborazione dell’analisi dei rischi alla ditta AMBIENTE S.p.A. di Carrara,
con esperienza quarantennale nel settore (allegato 1).
·
L'evento incidentale preso in considerazione nel
suddetto Rapporto di Sicurezza con le maggiori aree di rischio è la "rottura
della tubazione di GNL tra le pompe booster e i vaporizzatori (rottura 100 mm)".
·
L’area con effetto “elevata letalità”
(area di sicuro impatto) nel caso di "rottura della tubazione di GNL
tra le pompe booster e i vaporizzatori (rottura 100 mm)" è stata
calcolato dalla ditta AMBIENTE S.p.A. per una distanza di 1.103,9 metri.
·
L’area con effetto “lesioni irreversibili”
(area di danno) nel caso di "rottura della tubazione di GNL tra le
pompe booster e i vaporizzatori (rottura 100 mm)" per il
rigassificatore di Livorno è stata calcolato dalla ditta AMBIENTE S.p.A. di ulteriori
1.970,1 metri (raggio dell’area).
·
La “tubazione di GNL tra le pompe booster
e i vaporizzatori” è presente sia nell’impianto di rigassificazione di
Livorno sia nell’impianto di rigassificazione di Panigaglia.
·
Nell’area avente le distanze sopra definite
dalla “tubazione di GNL tra le pompe booster e i vaporizzatori” di
Panigaglia si trovano diversi centri densamente abitati.
È evidente che le aree di rischio valutate
per OLT sono ben maggiori di quelle dichiarate da GNL ITALIA per Panigaglia,
che dovrebbero includere completamente i paesi limitrofi e il canale di
transito di tutte le grandi navi, comprese quelle militari e quelle da crociera
con migliaia di turisti a bordo.